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Granti, i 3 stati di coscienza tra mito e realtà

(fonte: la mia insegnante Federica di www.ayuryogastudy.it)

C’è una storia nello yoga che mi piace moltissimo, è quella che narra una parte della Creazione e spiega il motivo per cui è nato lo yoga.

I miti nascondono tra le loro righe diverse sfumature, nella narrazione propongono una morale da comprendere dentro di noi. Questa è la storia della nascita di Brahma, dei tre granti, è la storia della personalità delle divinità legate alla Trimurti del pantheon indiano e nasconde un percorso di crescita interiore immenso, quello che, si auspica, tutte possiamo condurre nella nostra esistenza.

In origine c’era Brahman che, con l’obiettivo di fare esperienza di se stesso, dirde vita a tutto il Creato manifestando Prakriti, la materia eterna tanto quanto lo spirito. Brahman si manifesta in Brahma, dio nato da un fiore di loto spuntato dall’ombelico di Vishnu.

Vishnu è il reggitore della materia, esiste come concetto di azione ancora prima di Brahma, per questo quest’ultimo nasce dal suo ombelico.

Quando Brahma viene alla luce inizia a sentire le due più grandi paure, tipiche di ogni essere vivente: paura e fame (sopravvivenza). In effetti non conosce nulla intorno a sé. E per sedare questa sua sensazione interiore cerca di dominare la materia per renderla funzionale a soddisfare i suoi bisogni. Inizia a desiderare e a correre dietro a Saraswati, dea della saggezza, della conoscenza e, soprattutto principio creativo (Shakti). Lei non lo vuole, ma lui comunque riesce a fecondarla e dalla loro unione nascono i 7 Rishi, esseri spirituali e immortali che conoscono già tutto della materia e dell’Universo intero, ma non ne sono invischiati.

Dai Rishi nascono i Deva e gli Asura, esseri mortali completamente persi nella materia perché non conoscono il senso della vita manifesta e cercano tutti i modi per conoscerla, proprio come gli esseri umani. Lo yoga è lo strumento che i Rishi donano ai propri figli per sconfiggere le incertezze fisiologiche, psichiche e la rabbia.

Vishnu, archetipo del padre famiglia, non riesce a sopportare la sofferenza dei suoi “figli” e come personificazione dell’azione ovviamente che fa? Inizia ad agire cercando di trovare modi e maniere per sollevare la sua famiglia da questa sofferenza. Vishnu incarna il padre illuminato che cerca a tutti i costi di aiutare i propri figli.

E poi c’è un altra divinità, Shiva (lo immagino un po’ fricchettone, un po’ anarchico), un capofamiglia diverso da Vishnu. L’interesse di Shiva, infatti, trascende fame e paura comprendendole, lui tende più verso l’evoluzione della coscienza e il suo stato d’animo di fronte a tanta sofferenza non è affatto buono. Egli considera la sofferenza un’ingiustizia e la sua reazione è ritirarsi in eremitaggio, quindi spingersi verso l’aspetto spirituale abbandonando la materia. Non per molto!

In effetti lo raggiunge la dea Parvati che ha un rapporto sessuale con lui facendo in modo che la materia prenda il sopravvento sullo spirito. Dall’orgasmo di Shiva nasce il Gange, e sai bene quanto il Gange sia sacro per gli induisti.

Shiva e Parvati sono anche i protagonisti del mito che narra l’inizio della diffusione dello yoga tra gli essere umani.

Brahma, Vishnu, Shiva rappresentano i tre nodi della coscienza, le tre resistenze al risveglio.

In particolare:

  • Brahma rappresenta l’attaccamento alla materia rappresentato dal guna Tamas (inerzia), situato in Muladhara, il primo chakra, perineo;
  • Vishnu è la compulsività dell’azione volta a modificare la coscienza, il suo guna è Rajas (azione) ed è situato in Anahata chakra, nel petto;
  • Shiva, yogi per eccellenza, è arrivato ad uno stato di coscienza più alto rispetto agli altri due, nel sesto chakra, tra le sopracciglia, nel guna di Sattva (saggezza), ma Sattva non è Purusha, ossia lo spirito originario, quindi il salto che spetta a Shiva è quello di lasciare lo stato di beatitudine nel veicolo psicofisico, il suo corpo.

Il mito della nascita di Brahma rappresenta il percorso dell’anima umana dapprima completamente immersa nell’oblio più totale dettato dalla paura, dal rincorrere passioni ed emozioni convinte che possa essere quello il senso della vita.

Ma non lo è, e la sofferenza arriva a ricordarci che all’interno di noi c’è una profondità d’animo che merita di essere conosciuta perché lì si trovano le risposte. Quindi è necessario passare all’azione, proprio come fa Vishnu che cerca di sollevare i suoi discendenti dalla sofferenza.

Fino a raggiungere Shiva, colui che ha trasceso le necessità materiali, ma non ha anora raggiunto lo spirito supremo di Brahman il creatore.

Nel corpo Brahma è situato nel primo centro energetico, Muladhara, Vishnu nel quarto, Anahata, e Shiva nel sesto, Ajna. Questo fa comprendere come l’evoluzione dell’essere umano passa attraverso l’apertura dei chakra e soltanto risalendoli tutti dal primo al settimo è possibile raggiungere quell’evoluzione spirituale tale da liberarsi. Nel percorso di risalita i centri si aprono e con essi i fiori di loto dentro custoditi fino a raggiungere l’ultimo, la porta di Brahman, Purusha supremo, la liberazione.

Questa è la via dell’anima che propone lo yoga, possibile solo grazie ad una mente volitiva, solo una persona determinata e consapevole nel fare le sue scelte la può intraprendere.

Da Brahma, colui che corre dietro la materia, anche tu puoi risalire i tre archetipi sciogliendo man mano ogni nodo ossia liberarti dall’attaccamento alla materia, dal fare fare per ottenere chissà cosa, dall’emancipare lo spirito dal corpo.

A ciascuna il suo nodo insomma.

Lo yoga è costellato di una miriade di tecniche che ti accompagnano nel viaggio dentro se stessa, l’unica affermazione che ti separa dall’ottenere i risultati è: “Io voglio!”.

Dal primo all’ultimo granti hai la possibilità di raggiungere la versione migliore di te stessa e andare oltre per trovare benessere nella materia e nello spirito in base a quanto la tua anima ha stabilito per questa vita.

L’unica cosa che ti separa dalla tua nuova te è il tuo impegno consapevole in questa direzione, la tua volontà. Sembra così difficile a dirsi, ma guidata nella via troverai il tuo giusto passo.

È in partenza il percorso Detox spirituale che ti inizierà in questo viaggio.

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