Sistema di guarigione naturale, il Reiki è uno strumento riscoperto nei primi del ‘900 dal giapponese Mikao Usui e consiste nell’incanalare l’energia universale trasmettendola attraverso l’imposizione delle mani.
Magia? No, è semplicemente sfruttare una energia che esiste sulla Terra e nell’Universo intero a scopi specifici. Infatti sono varie e diverse le motivazioni per cui si arriva al Reiki e, ancor prima che fonte di guarigione, è un meraviglioso metodo per prendere contatto con se stessi. Io la considero una forma di meditazione. Inoltre, sostenuto anche dalle ultime ricerche scientifiche, il reiki è entrato negli ospedali italiani a sostegno dei pazienti, dei caregiver e del personale medico.
Possono variare i nomi, le metodologie, le tecniche, ma quello che ho capito durante i miei anni di studio tra yoga, reiki, sciamanesimo, radiestesia e tutte le discipline varie e collaterali, è che la fonte alla quale accediamo e della quale ci nutriamo é solo una, l’amore incondizionato. Per conoscere e comprendere questa energia universale è di fondamentale importanza conoscere se stessi e attraverso questa conoscenza accedere alla sorgente dell’energia primaria dell’amore da cui tutto proviene.
Per questo ogni disciplina che si rispetti approccia alla propria pratica attraverso la centratura, che nel caso specifico del reiki si chiama centratura del cuore. Questo permette di accedere ad un stato di coscienza più alto e quindi di diventare canale di questa energia. Se per trasmettere reiki è necessario seguire un percorso di formazione che permetta di apprendere quanto possibile le tecniche, per centrarsi con il proprio cuore non è necessaria alcuna forma di iniziazione. Potenzialmente, e in base al proprio grado di coscienza e comprensione, siamo tutti canali di questa alta forma di energia che è l’amore.
Centratura del cuore
La centratura del cuore è l’interruttore che permette di far scorrere l’energia universale all’interno del corpo. Nel cuore, quarto chakra, avviene la fusione tra l’energia vitale che arriva dal basso, dal primo chakra, e l’energia universale che arriva dall’alto, dal settimo chakra. La fusione di questa energia che arriva dalla Madre Terra e dall’Universo genera una forte connessione e vibrazione.
La centratura del cuore è una profonda connessione con se stessi e la fonte d’amore che è al nostro interno. Non a caso per richiamare a sé questa energia si possono usare escamotage come quello di richiamare alla propria mente immagini, situazioni, persone, paesaggi che fanno nascere in noi il sentimento di amore incondizionato. Per la mia centratura, ad esempio, richiamo alla mente i miei gatti, il cane, mia figlia, i miei nipotini, le mie montagne o altri paesaggi naturali che mi connettono a questa energia. Il risultato è pressoché immediato. Tutti (almeno spero) abbiamo qualche “aggancio” per sentire in noi stessi la vera essenza dell’amore.
Nel reiki le mani si mettono sul cuore una sopra l’altra, si respira profondamente per ripulire la mente da ogni forma di distrazione, si richiamano queste immagini di puro amore e si ripetono affermazioni positive utili a creare in noi quella condizione per aprirci a ricevere l’energia d’amore dell’Universo.
Perché proprio il cuore?
Approfondendo la formazioni yoga, ho intuito perché è così fondamentale il cuore e quindi le mani sul quarto chakra. Innanzitutto il quarto, Anahata, è il centro a metà tra i primi tre centri inferiori e i tre centri superiori, un vero e proprio ponte tra materia e spirito. A livello di coscienza qui avviene la trasmutazione della nostra energia materica (legata al soddisfacimento dei bisogni legati appunto alla materia) e la nostra energia spirituale (legata alla connessione con il nostro spirito interiore e quindi con lo spirito universale).
Il cuore fisico, inoltre, è collegato alla nostra monade spirituale ossia al nostro sé superiore, quella forma di noi che è completamente fuori dalle logiche prettamente egoiche e terrene. La monade spirituale è l’espressioni più pura di ciò che siamo. Dunque portando le mani al cuore, richiamando alla mente l’amore, la nostra coscienza si apre a questa energia che può essere poi dirottata su se stessi o sugli altri.
E ancora: il quarto chakra è legato all’elemento aria che qui risiede. L’aria è alla base della respirazione ovviamente, l’aria è l’energia di scambio tra il nostro mondo interno (il corpo) e il mondo esterno. Siamo in relazione con l’esterno anche grazie all’aria. Pensa solo al rapporto esistente tra noi e gli alberi, un continuo scambio di ossigeno e anididride carbonica che permette a noi umani e agli alberi stessi di portare avanti le funzioni vitali. Uno scambio d’amore in sintesi che permette la nostra sopravvivenza. Anche per questo il quarto chakra è il centro in cui, a livello emozionale, si lavora per aprirsi all’amore, al dare e ricevere in egual modo.
La centratura nelle altre discipline
Anche nella pratica yoga è di fondamentale importanza la centratura prima di avviarsi alle asana, pranayama, meditazione e via dicendo. All’inizio di ogni pratica, infatti, l’insegnante accompagna la classe ai primi livelli di respirazione consapevole per distaccarsi da tutto ciò che è stato prima, connettersi al corpo e al sé profondo. Dopodiché si accede alle tecniche yogiche vere e proprie. All’inizio potrà risultare difficile questa connessione, ma con il tempo l’effetto diventerà sempre più spontaneo e immediato.
Stessa cosa nelle pratiche sciamaniche dove accede alle tecniche di centratura attraverso la respirazione. La respirazione consapevole è sempre alla base di tutto perché permette di lasciare andare e di connetterci a noi stesse. La respirazione, insieme ad altre tecniche, permette di creare quello stato di trance che conduce ad una realtà extra-ordinaria.
La centratura nella vita quotidiana
Centrarsi in se stesse, acquisire una cosiddetta centratura interiore è uno strumento fondamentale per vivere una vita il più connessa a ciò che desideriamo davvero. Ci sono diversi tipi di desideri, ma il desiderio dell’anima è quello che va assecondato per una vita piena di benessere e armonia.
Quando si è centrate in sè tante scelte arrivano spontanee, senza infiniti dubbi, sono naturali perché a prescindere conosci già la tua strada e ogni volta che ti trovi davanti ad un bivio questa strada viene riconfermata, non c’è margine né motivo per traballare. Semplicemente così è.
Quando sei centrata in te, la mente è più lucida, sei più ferma e stabile, concentrata nella vita, sul lavoro, nelle tue relazioni. La vita quotidiana è beneficiaria di questo stato personale di nuovo benessere.
Certo, soprattutto all’inizio può capitare di avere delle ricadute, di disconnettersi. Questo accade in momenti particolarmente stressanti o quando si è stanche. Il riposo (medicina assai sottovalutata) e la tecnica di centratura del cuore, in questi casi, ti aiutano a ristabilire la connessione con l’anima, la stabilità interiore, la lucidità, la concentrazione ecc.
Metti una vita vissuta random, sballottata dagli eventi, o una vita in cui sei tu a far girare gli eventi in base a come desideri o a come è più funzionale per te. La differenza, in termini di benessere, è tanta.
La mia storia
Aiutare le donne a ritrovarsi, a connettersi con il proprio potere a beneficio dell’intera umanità è la mia missione. Quando ero alla ricerca della mia missione dell’anima, il reiki ha giocato un ruolo fondamentale.
Vi ho già raccontato di come sono arrivata allo yoga come allieva, la spintarella per la formazione in hatha yoga e quindi il salto a diventare insegnante, a credere in me, me l’ha data il reiki. Ancora prima di avventurarmi nella formazione yoga, infatti, ho frequentato il primo livello di formazione reiki. Da qui si è aperto un mondo, il mio.
Dopo la giornata formativa e per i successivi giorni ho messo in pratica le tecniche di autoguarigione, una vera e propria bomba in cui sono stata malissimo a dire la verità. Resettare e ripulire completamente mente e corpo non è sempre così semplice, probabilmente non lo è mai. È necessario distaccarsi da tutto ciò che è conosciuto e che influenza il proprio essere per tornare foglio bianco su cui scrivere nuove storie, autentiche. È un continuo mettersi in gioco, anche in dubbio se è necessario. Quella è stata la mia prima vera e propria iniziazione.
Ecco, da lì ho capito che non c’era più tempo di rimandare il mio sogno, che i soldi in qualche modo li avrei trovati (le formazioni costano), che tutto sarebbe andato per il meglio perché avevo una base solida da cui partire, la mia motivazione.
Qualche giorno dopo, ancora in preda ai mille dubbi, agli autosabotaggi vari, alle vocine che dicevano che dovevo pensare a una figlia da crescere… mi sono iscritta alla formazione yoga. E poi a tante altre ancora. La verità è che quando sei connessa con te stessa ce la fai sempre.