Quarto yama che, insieme ai nyama, fa parte delle dieci regole dello yogin, brahmacharya si riferisce alla “continenza” e, in particolare, la continenza sessuale. Il ché non significa dire “non fare sesso”, ma intende dare a questo scambio tra individui il giusto valore.
Per scambio s’intende di energia perché di questo si tratta, non deve necessariamente essere un amore “per sempre” o una “botta e via”, ma quello che brahmacharya chiede è di dare significato alla cosa. Meglio: come la disciplina yoga richiede, fare le cose con consapevolezza. Uh, che parolone difficile se spesso non riusciamo a comprendere nemmeno così ci passa per lo stomaco.
Ma il valore di un dono lo comprendiamo? Tu lo comprendi?
Non si tratta di fare del sesso un tabù, lungi da me, ma si tratta di non fare le cose giusto per… paura, per paura di perdere l’altro, se stessi? Che capita pure. Avrebbe più senso se si facesse semplicemente per pure piacere, ma solo se lo vuoi veramente e solo se questo atto ti rende in qualche modo un po’ più ricca o ricco. Più vitale. Se credi necessario comprendere ancora un pochino una persona o una situazione, allora aspetta.
Il messaggio vale per le donne quanto per gli uomini, che sappiamo avere due visione diverse della cosa. Tuttavia non mi va di fare una distinzione di genere, ma più di sensibilità, quella che ci conduce a donarci e in base a quali parametri. Come dicevo il sesso è uno scambio, nello yoga esiste il sesso tantrico capace di creare un ponte con il divino e quindi arrivare ad una forma di beatitudine, se ne parla anche nella “Profezia di una curandera” dove è la donna a fare fisicamente da ponte nel suo ritrovarsi nel femminile selvaggio.
La sessualità non va concessa facilmente né repressa, non va giudicata negli altri né in se stessi. L’approccio che si ha al sesso non è leggero né un tabù, ma si fa esperienza verso una profonda conoscenza del sé e dell’altro se fatta con la giuste basi. Non si tratta di celibato, insomma, perché
“senza sperimentare l’amore e la felicità umana, non è possibile conoscere l’amore divino” dice il maestro Iyengar che in un altro passaggio scrive: “Quando si vive secondo brahmacharya, una sensazione di vitalità e di energia, una mente coraggiosa e un potente intelletto si sviluppano in noi; queste qualità ci aiutano a combattere le ingiustizie”. Addirittura brahmacharya diventa “la luce che alimenta la saggezza”.
La continenza non è riferita solo al sesso, ma a tutto ciò che implica il donare se stessi. Che sia tempo, impegno di vario tipo, donarsi solo a chi lo merita, roba tutta da sperimentare.
Simona