Piccoli consigli pratici per rendere la tua pratica online un momento “sacro” come quando fai yoga in presenza. In tempo di Covid bisogna giocare di elasticità mentale e fare di questo atteggiamento un caposaldo di crescita yogi, in fondo bisogna seguire il flusso giusto? Il flusso ci porta a sperimentare diversi mezzi a volte anche un po’ “antipatici”, qualità che molti abbinano alla tecnologia. In realtà la connessione a internet sta permettendo di continuare a seguire i propri insegnanti e ad esserne costantemente guidati. Non si tratta di corsi online “massificati”, seppur di qualità, in cui ti ritrovi da solo nel perseguimento delle asana, ma è il percorso con una guida di fiducia e che ti conosce, momentaneamente spostato sul web.
Ciò vuol dire che quando sali sul tappetino la tua predisposizione deve essere la stessa che hai in classe, nessuna distrazione esterna è ammessa, nessuna scorciatoia all’impegno che hai preso per raggiungere il tuo completo benessere psicofisico.
Per immergerti nella pratica, quindi, ecco qualche consiglio che ti aiuterà a rendere altamente “sacro” il tuo spazio e il tuo tempo:
-Scegli un luogo tranquillo in cui sai che non potrà disturbarti nessuno, eventualmente avverti i tuoi cari che stai ritagliando, dagli impegni quotidiani, il tuo momento. Ne hai il diritto e te lo meriti. Niente scuse. Inizia a srotolare il tappetino, accendi una candela che oltre a donarti calore contribuirà a quel tocco di sacralità che la pratica merita. Accendi anche l’incenso che preferisci, aiuta a ripulire la stanza, sceglilo senza robaccia chimica aggiunta, l’aroma è essa stessa terapia. Alla musica solitamente ci pensa l’insegnante. A candela e incenso devi pensarci tu, certi stimoli sensoriali la tecnologia ancora non li passa.
-Sistema il dispositivo che utilizzerai per seguire la lezione orientandolo nel verso in cui più ti senti a tuo agio.
-Sorseggia la bevanda che preferisci (tisana calda o fredda in base alla stagione) quella che ti predispone ad un atteggiamento rilassato e di completa ricezione prima della lezione.
-Rivestiti di un bel sorriso sentito e attendi l’inizio della pratica in piena consapevolezza del momento presente, del luogo in cui sei, grata di poter praticare nonostante la particolarità del periodo. Sulla gratitudine soffermati perché nulla è scontato.
-A pratica conclusa non farti travolgere di nuovo dagli impegni, resta qualche istante presente a te stessa e assapora le tue sensazioni.
Torno a citare il maestro Iyengar che tanto ci ha tramandato: “Il corpo è un tempio, le asana sono le preghiere”, e con tale devozione dovresti approcciarti all’essere che sei, nella pratica e in tutte le incombenze della vita.
Buona pratica!
E se hai qualche suggerimento a riguardo ti invito a lasciarmelo nei commenti.
Namaste
Simona