Non sono capace, che stupida, faccio sempre danni, ma come mi è venuto in mente, che idiota… e quante altre parole ancora ti dici ogni giorno? Nessuno riesce a sfuggire all’amara critica verso se stesse. Fin da bambine ci hanno insegnato a dover essere brave, buone e belle, giusto? E chi siamo noi per opporci a tutto questo sistema?
Siamo tutto e possiamo tutto.
Una delle cose che mi punge il cuore maggiormente e sentire le persone che mi sono intorno (allieve, amici, familiari) prendersi a parole quando accade qualcosa da categorizzare nell’errore. E io puntualmente: “Sii più buona con te stessa”.
Dì la verità, anche tu ti tratti male vero?
Ti faccio una domanda: tratteresti così tua figlia, nipote o il bambino della tua migliore amica? Non credo proprio. Allora inizia a trattarti come tratteresti una persona che ami e di cui vuoi prenderti cura.
Fallo così.
Prenditi cura del tuo corpo, delle tue emozioni e delle tue sensazioni. Quando ti stati dicendo, verbalmente o mentalmente, le solite cattive parole, fermati e respira. Osserva il tuo stato d’animo e oggettivamente osserva il “pseudo” danno che hai fatto. E’ proprio necessario trattarti così?
Le parole che usiamo nei nostri confronti, infatti, creano una percezione di quello che siamo. Più sono cattive più ci sembrerà di non essere in grado o meritevoli di nulla; più sono dolci e gentili, più la nostra autostima viene alimentata. E sappiamo che minare l’autostima è uno dei danni peggiori che possiamo farci perché ne risentono tutti gli ambiti della nostra vita.
La prossima volta, quindi, controlla la tua reazione e al “non sono capace” sostituisci un “posso fare meglio”.
Questo tipo di dinamiche, purtroppo, avvengono anche durante la pratica yoga perché spesso ci troviamo a far fronte alle nostre aspettative. Ho parlato di aspettative anche in Meditare che fatica, come fare in tre passi. Quindi più che osservare le dinamiche del nostro corpo, nella pratica, e quelle degli eventi che viviamo nella vita, tendiamo a sentirci sbagliate e piccole piccole. Avete presente la sensazione? E poi ci mettiamo il carico da novanta con tutti i giudizi che ci vomitiamo addosso.
Non è ora di finirla?
- Quando ti sta salendo l’insulto, fermati, individualo, osservalo bene. Che parole stai usando?
- Cerca di indagare il meccanismo dietro a questa reazione, da dove proviene? Che ricordi e sensazioni ti evoca? Come ti fa sentire?
- Perdonati per essere stata dura con te stessa e ribalta la prospettiva, ossia la tua affermazione, da distruttiva trasformala in costruttiva,
Questo è un lavoro che puoi fare anche quando tendi a giudicare o a vomitare addosso anche ad altre persone. Vedrai che con più amore verso di te e verso gli altri, grandi cambiamenti arriveranno nella tua vita: stima, rispetto, successo in ciò a cui ambisci.
Namaste
Simona