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Pratica yoga, cinque consigli prima di srotolare il tappetino

Ci sono alcuni accorgimenti da prendere prima di srotolare il tappetino e iniziare a fare yoga. Così come accade, d’altronde, in qualsiasi attività che presuppone il movimento del corpo. Nella pratica yoga, come anche nella meditazione (a proposito è in corso Meditescion Time, percorso gratuito di tre settimane di avvicinamento alla meditazione), bisogna osservare alcune semplici regole “standard” per ottenere i massimi benefici auspicabili.

Per benefici intendo quel valore aggiunto che ottieni attraverso l’impegno che applichi sul tappetino, seguendo gli insegnamenti di chi ti guida con fiducia e reale interesse.

Ci sono alcune fattori di cui solo tu puoi occuparti e di cui devi prenderti tutta la responsabilità. Sono semplici, banali anche, ma vale la pena sottolinearli.

Vediamoli insieme:

  1. Non si mangia prima di praticare. Vi immaginate il Salamba Sarvangasana, meglio nota come candela, con il panino con i peperoni o la salsiccia secca sott’olio che vi risale lo stomaco fino alla gola? Non oso immaginare cosa si può provare né tanto meno è possibile concentrarsi sul proprio corpo e sulle sensazione che all’interno della posizione si stanno provando. Probabilmente diventa difficoltosa anche la respirazione, che è la base della pratica. Dunque andiamo già a tagliare di un buon 60 per cento i benefici che avremmo potuto trovare se ci fossimo approcciati correttamente alla lezione. L’obiettivo, insomma, diventa raggiungere Savasana, il rilassamento finale, senza vomitare, anche nel rispetto dei tuoi compagni in classe. Non credi? Allora meglio optare per uno spuntino frugale almeno un paio d’ore prima, dove per frugale intendo cibo secco (frutta secca, anche una fetta di pane accompagnata da olio o marmellata, fette biscottate o simili), una tisana, ma attenzione che anche i liquidi, seppur “leggeri”, possono dar fastidio, sperimenta e in tal caso evita pure quelli. Cerca di non impegnare il tuo stomaco nella digestione. Dopo la pratica meglio aspettare almeno 40 minuti prima del pasto.
  2. Prima della pratica yoga è indicata l’evacuazione, non del condominio, ma del tuo intestino, in breve: vai in bagno. Sono consapevole che andare in bagno a comando non è così scontato né così semplice. Per questo cerca di dettarti un ritmo, di farne un’abitudine, di investire del tempo per restare seduta sul water in attesa che arrivi. Cercate anche di variare la vostra dieta, preferire cibi integrali, di stagione, non industriali. Il primo atto d’amore che possiamo fare per la nostra salute è mangiare bene, sano, nutriente. Ricorda che il cibo entra nel tuo corpo, sceglilo con cura. Per l’evacuazione può aiutare bere un bicchiere d’acqua calda appena sveglia.
  3. Arriva sul tappetino pulita, come se dovessi andare alla cerimonia più importante della tua vita ma con abiti comodi. Sempre seguendo la logica della cura di sé, infatti, è importante lavarsi, docciarsi se è possibile. In caso di impedimento, perché spesso si arriva a lezione dopo il lavoro, può bastare rinfrescarsi con delle salviettine umide, soprattutto i piedi. Anche qui: dopo la pratica è consigliato aspettare un paio d’ore, se è possibile, prima di tornare sotto la doccia.
  4. Preferisci abiti comodi che accompagnino il movimento del corpo e non qualcosa che, seppur chic, ti limita nell’esperienza che stai vivendo. Pratica senza calzini, neanche quelli che vanno di moda ora nello yoga patinato (non so come si chiamano). E’ fondamentale attivare in tutto e per tutto le piante dei piedi per amplificare il radicamento a terra, per sistemare al meglio la postura e per ancorarsi al tappetino. Agli accessori cosiddetti cool preferisci l’acquisto di un buon tappetino, per il resto un leggins e una semplice maglietta risolvono ogni esigenza. Se è possibile, evita anche gli accessori, come collane ingombranti o bracciali. Ci sono tante asana, lo dico per esperienza, in cui danno veramente fastidio quindi invece di concentrarti su di te, ti distrai per il fastidio. Prima di iniziare, metti tutto a fianco del tappetino.
  5. Ultimo, ma importantissimo, spegni il cellulare o silenzialo, anche la vibrazione distrae.

Semplici, non è vero?

Approccia alla pratica con atteggiamento aperto, ricettivo, privo di giudizio nei tuoi confronti, al bando l’ansia da prestazione (ne ho scritto qui). Ascolta il tuo corpo, è molto saggio, lui sa già dove arrivare, cosa e come fare. Lasciati guidare dalla voce dell’insegnante e non guardare come praticano i tuoi compagni di classe.

Resta in te, sempre.

Con amore,

Simona

Se vuoi approfondire una tematica relativa a yoga, meditazione, crescita spirituale e personale, lavori energetici, ti invito a scrivermi a simoyogandsoul@gmail.com

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