Di vacanze ce ne sono di tutti i tipi, ma probabilmente quella più rigenerante è la vacanza spirituale. Perché? Perché propone di cambiare il tuo assetto mentale e di farlo in tutta leggerezza, per prova, senza rimetterci nulla. In pratica prendi una vacanza dalla te stessa pesantona, a tratti paranoica, eternamente preoccupata e sull’orlo di una crisi di nervi. E non c’è bisogno di prendere aerei perché il viaggio è totalmente mentale.
Leggerezza è la parola/sensazione che con tutta probabilità tutte quante vogliamo declinare nei vari settori della nostra vita rimanendo, tuttavia, ingabbiate nel peso di impegni, costrutti mentali, convinzioni auto-sabotanti e paure.
Quando si parte?
Anche subito.
La scorsa settimana, nelle classi Yoga’n’Soul abbiamo parlato proprio di questo e a dire la verità il discorso leggerezza l’ho affrontato anche in qualche individuale. Dove a leggerezza si associa anche il divertimento, il gioire la vita e non subirla e farlo senza interferire troppo, cioè senza forzare la mano. Hai presente quelle volte in cui lo sai che stai mettendo il carico da novanta per risolvere un qualcosa, ma sai che quel qualcosa, nonostante il tuo sforzo, è irrimediabilmente destinato a rompersi?
Spesso interferiamo troppo con la nostra vita, forzando la mano invece di lasciarci andare agli eventi con fiducia, che non vuol dire non fare più niente ma vuol dire più rispondere alla domanda: “Come ti sentiresti e cosa faresti se sapessi che l’Universo ti guarda le spalle?”. E’ quanto ci chiede Gabrielle Bernstein nel suo libro “L’Universo è dalla tua parte” che stiamo leggendo in classe e che mi ha ispirato questo articolo.
Come fare in quattro step
- Rispondi alla domanda sopra in tutta libertà, senza limiti né freni. Lasciati andare al flusso di coscienza, metti nero su bianco i tuoi valori fondanti, fatti guidare da un senso d’amore nello scrivere quella che, di fatto, è la tua “dichiarazione di fede” in te e nell’Universo. Cerca l’ispirazione nel tuo profondo.
2. Dopo aver scritto la tua dichiarazione, rileggila, anche ad alta voce e parti per la tua vacanza con un atteggiamento di divertimento e spensieratezza. Per un solo giorno, 24 ore, prova a vivere e a muoverti nella tua giornata, tra i tuoi impegni e affetti, forte del sostegno dell’Universo. Affidati. Lascia andare le zavorre consapevole che se non ti trovi bene nell’esperimento, se la condizione di preoccupazione precedente ti rende più sicura, puoi tornarci quando vuoi.
3. Osserva quello che ti accade durante questa vacanza sperimentale e, soprattutto, tutte le volte che automaticamente cadi nell’atteggiamento di paura. Cosa ti preoccupa? Cosa richiama questa paura? Quando lo noti, se vuoi, consapevolmente, torna alla tua vacanza spirituale e al tuo nuovo paradigma mentale fondato sulla leggerezza.
4. Poi annota quanto tempo hai resistito nel lasciare andare il controllo affidandoti all’Universo. E magari riprova in un altro momento, quando te la senti. Stabilisci quando e per quanto tempo mettere in atto questa parentesi per integrarla man mano nella tua routine abituale.
Lo so, ci vuole impegno (ne ho scritto a proposito di yoga qui) e volontà soprattutto in questo periodo così difficile per molti. Ci vuole senso di devozione alla propria causa e gratitudine (ne parlo qui) per quel che si è e si ha, ma ti assicuro che ce la puoi fare.
Ti lascio un bonus per alleggerire il tuo carico. Abbandona: il controllo, l’esigenza di essere approvata e il giudizio sugli altri. Puoi provare a farlo sempre fissando un tempo, e poi vedi come ti senti. In sintesi, osservati, osservati meglio, osserva le tue reazioni. Accettale e scegli la reazione più giusta per te con un atteggiamento davvero consapevole.
I miei percorsi yoga sono anche questo, sono asana e tutto questo. Cresciamo insieme.
Namaste
Simona
Ps. Quando parlo di Universo, personalmente intendo una forza più grande di noi, quella che regola la perfezione del nostro corpo, della nostra mente, della nostra anima e della Natura circostante. Intendo anche quello che la scienza non riesce ancora spiegare. Può essere il Dio in cui credi, te stessa o puoi intenderla come intelligenza superiore.