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Ciclicità femminile, 4 energie per dire no al bornout

Sono sempre stata una di quelle donne iperattive in ogni momento dell’anno, del mese e del giorno per poi scoprire il bornout. 

Il  burnout è il risultato di una condizione di stress cronica e persistente, legata spesso al contesto lavorativo con sintomi come irritabilità, calo della motivazione, senso di colpa, senso del fallimento, disinteresse, riduzione dell’autostima e della fiducia in se stesse.

Ebbene si, ho passato momenti della mia vita in preda allo sconforto e alla totale mancanza di energia.

Immagino sia capitato anche a te. in questa società vocata all’efficienza è sempre tutto un fare fare fare e eccellere senza stagioni o giorni di riposo.

Per me la svolta è arrivata approfondendo il discorso della ciclicità femminile ossia l’importanza di seguire i ritmi che si intervallano nell’arco del nostro ciclo mestruale.

Rispettare la ciclicità, oltre ad una alta forma di rispetto per noi stesse, è uno strumento per vivere nel modo giusto la nostra femminilità ed essere funzionali nella vita di tutti i giorni.

In particolare seguire la ciclicità femminile significa considerare i quattro periodi che ne fanno parte e le sue corrispondenti energie.

Eccole:

La fase pre-ovulatoria è il periodo che arriva appena dopo le mestruazioni. E’ caratterizzato da un forte senso di rinascita, dalla voglia di fare, progettare, essere indipendenti. Infatti è energeticamente legata all’archetipo della Vergine, colei che basta a se stessa e non ha bisogno di nessun altro.

Le divinità femminili corrispondenti sono le guerriere, quelle con un forte carattere combattivo, che vanno dritte all’obiettivo senza dimenticare di godere la vita. 

E’ una fase legata alla luna crescente e alla primavera. Un rifiorire che si esprime con la voglia di fare tipica dell’infanzia e dell’adolescenza, a cui ovviamente questo periodo è legato. 

Inoltre questo è il momento dell’intero ciclo in cui tendenzialmente siamo più propense ad aprirci al mondo. Dura dal settimo al tredicesimo giorno dopo l’inizio della mestruazione ed è particolarmente indicato per inaugurare i nuovi inizi.

Quando la nostra Vergine è in equilibrio lo capiamo perché siamo pronte e determinate a raggiungere i nostri obiettivi, siano di crescita o realizzazione, ci prendiamo il tempo per curarci, divertirci e pianificare il futuro.

In squilibrio, invece, può capitare di avere emozioni legate alla gelosia, all’invidia, sentire senso di frustrazione e di muoverci senza una concreta direzione.

In questo periodo è utile chiedersi quali sono i nostri obiettivi/sogni? Cosa stiamo facendo per realizzarli? Se non lo stiamo facendo cosa ci blocca?

La fase ovulatoria è la fase di creazione, legata alla luna piena, all’estate, alle divinità materne. E’ il tempo in cui l’idea, il progetto, arrivano a maturazione. Questo è il momento in cui ci sentiamo di aprirci all’esterno in un’ottica di contatto intimo e reale con chi ci sta intorno, proprio come fa una madre con sua figlia, accudendola, nutrendola e proteggendola. Aprirci vuol dire anche avere voglia di stare all’aperto, a contatto con la Natura, ma anche con le persone intorno a noi.

E’ il periodo più corto dell’intero ciclo, va dal tredicesimo al sedicesimo giorno, ed è quello di massima espansione energetica proprio come la luna piena. L’obiettivo è creare e anche comunicare. In questo momento del ciclo, infatti, l’espansione verso l’esterno si traduce anche in ottime capacità comunicative. Potrebbe essere, quindi, questo il periodo in cui presentiamo progetti, cerchiamo di chiarire conflitti, mettiamo in atto tutte quelle azioni volte a trovare una interazione con l’altro.

Siamo in equilibrio quando riusciamo a manifestare la vita che desideriamo, quando diamo e riceviamo in egual misura. Ci sentiamo soddisfatte, complete e nell’abbondanza.

Diversamente siamo in squilibrio quando facciamo fatica ad affidarci in qualsiasi relazione. L’archetipo della Madre è strettamente legato anche al rapporto con la propria madre e con la Madre Terra quindi potrebbe tornare utile indagare queste relazioni per capire come ci sentiamo e perché, in particolare se viviamo in un perenne stato di scarsità.

La fase premestruale va dal sedicesimo al ventottesimo giorno, siamo nel periodo (il più lungo) in cui il nostro umore inizia ad avere alti e bassi. Ci avviciniamo sempre di più alle mestruazioni e la voglia è quella di rannicchiarsi, di stare nella propria caverna, ma potrebbe succedere (e si verifica spesso, fateci caso) di avere giornate di espansione verso l’esterno seguite  subito dopo dalla voglia di tornare di nuovo a noi stesse. Un po’ come succede con l’autunno, la stagione collegata, che piano piano ci traghetta dall’estate all’inverno, le giornate sono sempre più corte, si fanno sempre più buie, la voglia di stare a casa aumenta. La luna corrispondente è la luna calante in viaggio verso la luna nera. 

L’archetipo legato è l’incantatrice, la maga come Inanna, Persefone, Ecate. Questo è il momento del ciclo per tornare a se stesse, tornare ad ascoltarsi, a riprendere contatto con il proprio mondo interiore con la consapevolezza del proprio potere di donna. 

Fisicamente è il momento per tornare a riposare quindi è funzionale evitare tutte quelle azioni che, al contrario, richiedono un atto verso l’esterno. Di certo non è questo il momento più propizio per sedare una discussione. 

La fase pre-mestruale è un momento magico, perché? Ecco, questo è il momento del mese mestruale in cui possiamo iniziare ad individuare i rami secchi per poi tagliarli nel periodo mestruale. Noi donne siamo così fortunate ad avere l’opportunità di farlo così spesso. Ogni mese possiamo guardarci dentro e lasciare andare ciò che non serve al nostro benessere. Inoltre è il periodo in cui il nostro intuito torna a farsi sentire con forza, è proprio una questione di maggiore contatto con se stesse, torniamo a contattare la parte più selvaggia di noi, quella che non le manda a dire a nessuno.

Siamo in equilibrio quando siamo capaci di ascoltare e accettare le nostre esigenze in questo periodo, compresa quella di riposare.

Al contrario siamo in squilibrio quando, nonostante tutte queste sensazioni, ci ostiniamo a fare sempre di più.

La fase mestruale è quella comunemente condannata e temuta da tutte le donne, ma ha in sé il potenziale della guarigione. In questo periodo abbiamo la possibilità di comprendere se il nostro corpo sta bene o meno. Pensa solo alla regolarità delle mestruazioni o al colore del sangue come indicatori per la salute femminile. Eppure la maggior parte delle donne rifiuta e demonizza questo momento. 

Le mestruazioni sono l’opportunità di rilasciare ogni tensione, di lasciar andare ciò che non va. Se in fase pre-mestruale iniziamo a prenderne consapevolezza, questo è il momento per procedere con il rilascio. E’ il momento per riposare, per staccare con il mondo esterno e tornare completamente all’interno. E’ la fase della strega, della sciamana che viaggia tra i mondi, della saggia, della luna nuova, dell’inverno.

Quando non rispettiamo questo momento ci condanniamo a ripartire con il nuovo ciclo completamente scariche. A lungo andare questo potrebbe tradursi in diversi disagi fisici. È un esempio la sindrome pre-mestruale o comunque i dolori che accompagnano le mestruazioni stesse quando non sono direttamente riconducibili a motivazioni mediche accertate. In questi casi spesso la causa può insinuarsi proprio nel mancato rispetto di noi stesse e della ciclicità. 

D’altronde, prendendo a riferimento la stagione corrispondente,  l’inverno si esce meno, si sta più a casa al calduccio. Ecco, questa è una cosa da fare anche in fase mestruale: tornare a noi stesse completamente per fare spazio alla profonda trasformazione e al rinnovamento in atto sia fisicamente che interiormente.

Decisamente i nostri antenati erano più furbi. Lo erano nel seguire la ciclicità delle stagioni e le ave, in particolare, quella della loro luna. In questo modo riuscivano a sintonizzarsi con un sistema molto più grande del devo o non devo fare, del devo o non devo essere presente, efficiente, funzionale ecc… Ci sono momenti in cui il corpo, la mente, l’anima hanno bisogno di stare e riposare, hanno fatto abbastanza nelle altre fasi. Ora ci si ferma qui perché solo così possiamo arrivare belle pimpanti al periodo pre-ovulatorio della Vergine sbarazzina presa dalle sue mille idee. 

Allora occorre indagare anche il rapporto con le proprie mestruazioni, come ci sentiamo, qual è il rapporto con il nostro sangue, quali sono tutte quelle informazioni che ci hanno condotte a vivere come una gabbia le mestruazioni?

Nulla è a caso. Un periodo soffrivo tantissimi dolori durante le mestruazioni, era strano per me perché tendenzialmente non soffro. In quel momento mi sono chiesta cosa non andasse nella mia vita e il pensiero è stato lampante… ci ho dato un taglio e il mese successivo nessun dolore.

Siamo delle macchine perfette, basta ascoltarsi e comprendersi.

Apro una parentesi: durante la menopausa, quando la nostra ciclicità non è più così evidente, per  la donna è il momento di massima saggezza perché ha attive al suo interno tutte e 4 le energie sempre.  Questo vuol dire che può utilizzarle a proprio piacimento quando più  lo desidera e soprattutto farsi guida per le giovani donne. E’ un periodo di saggezza profonda che, in questa società, non viene valorizzato. Ma visto che questa società, in fondo, siamo noi abbiamo tutte le carte in regola per cambiarla partendo da noi stesse.

Ci sono diversi modi per lavorare con la ciclicità femminile e farne una routine mensile. Innanzitutto, come già detto, è essenziale ascoltarsi perché è parte di noi quindi già rispettare le proprie esigenze è un modo per onorarla. 

Inoltre si può lavorare attraverso tante e numerose pratiche che fanno parte del meraviglioso mondo dello sciamanesimo femminile, con me nel percorso La grotta delle Dee

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