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Ecologia dello yoga: occhio a mente, cibo, relazioni

Nello yoga c’è un’interpretazione particolare e ampia del termine ecologia che fa pensare un po’ al classico “less is more” e si applica non solo alle cose da possedere, ma anche a mente, cibo e relazioni. Si tratta di una considerazione che oltre a toccare il livello quantitativo, quindi possedere meno, considera anche la qualità, ovviamente buona, di tutte le cose e persone che circondano la nostra vita.

Quello che lo yoga vuole fare, in sintesi, è creare un ecosistema equilibrato attorno a noi in cui tutti gli esseri e le cose che lo compongono possano essere puzzle di un equilibrio ampio e duraturo. Sappiamo benissimo, però, che la vita di tutti i giorni mette a dura prova questo equilibrio, per questo bisogna partire dalla mente riprendendo il concetto di pratyahara, in particolare di Mano pratyahara.

Mano pratyahara è ritrazione della mente dai sensi. La mente è considerata l’organo che coordina tutti gli altri e in questo senso ha un gran bel potere, la gestione del tutto. Attraverso questa tecnica è possibile distogliere l’attenzione da ciò che non è autentico e questo è il primo passo dell’ecologia dello yoga, fermare le fluttuazioni mentali che non permettono di vivere liberamente la propria vita.

Fondamentale è mantenere una mente libera dalle impressioni inconsce, pulita, lucida dai pensieri. Per questo come in ogni disciplina spirituale esistono delle regole da rispettare. Nel caso dello yoga abbiamo yama e nyama, ossia le regole etiche e di condotta. Sono queste regole a supportare l’equilibrio mentale individuale e sociale di una persona.

Come tutto ciò che “deve” essere consapevole, anche qui il requisito è la volontà. Fare in modo che la mente sia ritratta dai sensi, non invischiata nella percezione totalmente soggettiva del mondo circostante, libera quindi dal velo illusorio di Maya, richiede costantemente un atto di volontà, perché la mente torna sempre ai sensi e alle distrazioni indotte da essi.

Gestire la propria mente è un super potere. Faccio un semplice esempio: quante volte ti è capitato di parlare con una persona totalmente invischiata nelle sue elucubrazioni mentali. Una di quelle che vorrebbe uscire da una situazione, ma trova alibi e maniere per restare estattamente lì dov’è, distruggendo da sé tutti i margini di manovra. Qui si tratta di una mente completamente ingabbiata che non ha la lucidità, la pulizia adatta per vedere la realtà delle cose per quello che sono.

E quante volte ti è capitato di rimanere imbrigliata nelle stesse elucubrazioni? Solo che quando a farle sono gli altri le vedi chiaramente, quando a farle sei tu il problema è che non riesci a vederle. Per questo osservarsi negli atteggiamenti, comportamenti e reazioni ti permette di conoscerti e di agire per il tuo bene.

Gestire la mente, ti rende libera!

Noi ci alimentiamo in continuazione, ci nutriamo di cibo fisico e di emozioni, ci nutriamo di aria e di acqua, tutto contribuisce a nutrire il corpo, la psiche, ma anche il nostro aspetto energetico. Siamo esseri alla continua ricerca di nutrimento. Ovvio, è un bisogno primario, vitale.

Il cibo fisico, gli alimenti, sono spesso qualcosa che non viene considerata con il giusto valore: noi siamo quello di cui ci nutriamo e non possiamo far finta che ingerendo qualsiasi prodotto spazzatura non ci stiamo facendo del male. Certo, le eccezioni ci sono sempre, le faccio anch’io, ma una mente ecologica presuppone un nutrimento altrettanto ecologico, autentico, il più semplice possibile e naturale.

Occhio, quindi, ai cibi che scegli, occhio alla natura, alla stagionalità, alla freschezza. In estate mangia fresco e leggero, in inverno caldo e pesante (ma non troppo!). Semplice no? Eppure spesso non siamo neanche allineate con questa semplicità. Ascolta il tuo corpo, accendi il tuo intuito anche nell’alimentazione cercando di capire di cosa hai davvero bisogno.

Le relazioni. Forse il punto debole per la maggior parte delle persone al mondo oggi. L’essere umano, essere sociale, che per paura della solitudine è capace di accontentarsi anche di relazioni dannose, disfunzionali. Oppure, al contrario, per paura di soffrire ancora chiude le porte del cuore. C’è, di certo, da trovare un equilibrio, ma dove si situa?

Sempre dentro di noi, sempre dentro di te!

Le relazioni sono complesse, comprendono la complessità degli individui che la compongono, spesso richiedono compromessi, ci mettono in dubbio come singoli, sono fonte di crescita continua e l’opportunità di guardarsi dentro per comprendere le persone che scegliamo fuori.

Le relazioni sono nutrimento!

E forse questo potrebbe essere il punto da cui partire per discernere quali si e quali no. Quali relazioni ti nutrono davvero? Pensaci.

A me le relazioni affascinano tantissimo, sollevano tanta parte delle mie riflessioni, non parlo solo di relazioni romantiche, parlo di interazioni in generale. Mi soffermo spesso a comprendere le persone che interagiscono con me, di che natura sono queste relazioni, da dove arrivano, se da un bisogno o altro, come reagisco, come parlo, cosa mi fa stare bene e cosa male. Mi prendo tanto tempo per pensarci, per stare anche da sola ad osservare la relazione che ho con me stessa.

Nello yoga si parla di sangha quando si crea quel gruppo in cui ti senti perfettamente in sintonia nei valori, nelle passioni e negli obiettivi. Avere attorno a se una comunità armonica e potenziante è una fonte di nutrimento che non ha pari. Per questo nell’ecologia dello yoga, le relazioni occupano un posto cardine. Non puoi circondarti di gente che in mille modi tende a sminuirti perché non farà altro che affossarti.

Se pensi che le relazioni, tanto quanto il cibo e l’inquinamento contribuiscono a produrre tossine nel corpo, ti rendi subito conto di quanto sia importante fare in modo che siano il più pulite e nutrienti possibile.

Un altro aspetto imprescindibile per l’armonia e l’equilibrio dell’essere umano è il contatto e il rispetto della natura. Ho già raccontato di come le asana sono la rappresentazione dell’universo fenomenico, questo fa capire il legame imprescindibile tra umano e natura, che lo yoga ha calcato in tutto e per tutto.

Siamo della stessa sostanza degli elementi (etere, aria, fuoco, acqua, terra) che formano ogni altra espressione naturale su questo pianeta. Non solo, seguiamo gli stessi cicli, basti pensare al rapporto donna e luna. Esiliandoci da questo contatto, continuando a farlo nel tempo, ci condanniamo ad una vita insalubre e infelice.

Tornare a vivere nella natura, e ai suoi ritmi, in modo rispettoso, pulito, essenziale, ecologico appunto, è l’unica via che abbiamo non solo per salvare l’umanità del futuro, ma anche noi stesse oggi.

Non aspettare settembre o chissà quale termine per iniziare a coltivare la tua relazione personale con la natura. Inizia ora, in questo momento. Se hai possibilità passeggia nella natura, se non ce l’hai scorgi il verde in ogni contesto in cui ti trovi e ammira il miracolo di cui facciamo parte.

Pulisci e fai spazio, scegli e assumiti la responsabilità. Impegnativo, lo so, combattiamo tutti con l’ago della bilancia che pende da un lato o l’altro, ma ti dico: quando inizi a farlo, continuerai spontaneamente e naturalmente con il pulire, fare spazio, scegliere e responsabilizzarti perché la vita che hai intorno è quella che ti sei creata tu fino ad ora e che continui a creare in questo momento e che continuerai a fare nei prossimi anni.

Come la vuoi creare? Ecologica e pulita oppure caotica e vischiosa?

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